Al vincitore nessuno chiederà mai conto di quello che ha fatto.— Adolf Hitler
Al vincitore nessuno chiederà mai conto di quello che ha fatto.
A noi Tedeschi non mancò mai la cultura scientifica: mancò spesso invece la forza di volontà e di decisione.
Quando la ragione tace e tocca alla violenza la decisione suprema, la miglior difesa consiste nell'assalto.
Fedeltà, abnegazione, taciturnità sono virtù di cui un grande popolo ha necessità: l'insegnarle e il perfezionarle nella scuola è più importante di molte cose che oggi riempiono i nostri programmi scolastici.
La mancanza di un'idea grande e nuova significò sempre una limitazione della forza di combattere. La convinzione del diritto d'impiegare armi anche brutali è sempre connessa con la presenza d'una fede fanatica nella necessità del trionfo d'un nuovo ordine rivoluzionario.
Le masse sono abbagliate più facilmente da una grande bugia che da una piccola.
La guerra è un'azione d'eserciti offendentisi in ogni guisa, il cui fine si è la vittoria.
Vi è una qualità che dobbiamo possedere per vincere la corsa: la chiarezza di intenti, la conoscenza di ciò che si desidera e il desiderio ardente di possederlo.
Vincere è sempre una grande tentazione: il prezzo è la perdita dell'uguaglianza.
A volte il vincitore è semplicemente un sognatore che non ha mai mollato.
Se non accetti di perdere, non puoi vincere.
L'esito vittorioso di una rivoluzione rimane tale per mezzo di metodi sconosciuti a quelli che l'hanno realizzata. E a volte persino attraverso sentimenti che sono altrettanto sconosciuti.
Vincere non è solo tagliare il traguardo per primi.
I vinti hanno sempre torto, e i vincitori ragione.
Devi sapere che puoi vincere. Devi pensare che puoi vincere. Devi sentire che puoi vincere.
Un buon generale non solo vede le strade della vittoria, ma sa anche quando la vittoria è impossibile.