I vinti hanno sempre torto, e i vincitori ragione.
Patria è dove si soggiorna e si lucra commodamente.
Onde interrogare qualche volta la coscienza, raccogliersi nello spirito o contemplar la natura, è senz'altro voglia di far niente.
Solamente tra le morali e politiche lecita l'economia per ragioni facili a capirsi.
Ah, se si potesse trarre alcuna utilità anche da' monumenti e da' cimiteri!
Anzi il tornaconto è l'unico criterio, con cui giudicare della bontà delle imprese e del pregio delle opere.
Al vincitore nessuno chiederà mai conto di quello che ha fatto.
A volte nel perdere una battaglia trovi un nuovo modo di vincere la guerra.
Solo valutando tutto esattamente si può vincere, con cattive valutazioni si perde. Quanto esigue sono le probabilità di vittoria di chi non fa alcun calcolo!
Era tema costante di Totila il ritenere che il vizio e la rovina nazionale siano inseparabilmente connessi; che la vittoria sia il frutto della virtù morale e militare, e che il principe, e anche il popolo, siano responsabili dei crimini che essi trascurano di punire.
A volte il vincitore è semplicemente un sognatore che non ha mai mollato.
Wellington è un pessimo generale. Prevedo la vittoria entro l'ora di pranzo.
La vittoria ha cento padri ma la sconfitta è orfana.
La mancanza di generosità nella vincita diminuisce il merito e i frutti della vittoria.
La miglior vittoria è quando l'avversario si arrende di sua propria iniziativa prima che vi siano davvero delle ostilità... È meglio vincere senza combattere.
Ferire il nemico, è la vittoria; il criminale, è la giustizia; l'innocente, l'omicidio.