Nessuna società può essere felice se la sua maggior parte è povera e miserabile.
L'odio e la rabbia sono il più grande veleno della felicità d'uno spirito buono.
L'uomo ha un bisogno quasi costante dell'aiuto dei suoi simili.
Raramente la gente dello stesso mestiere si ritrova insieme, anche se per motivi di svago e di divertimento, senza che la conversazione risulti in una cospirazione contro i profani o in un qualche espediente per far alzare i prezzi.
C'è una grande quantità di rovina in una nazione.
La società non può sussistere tra coloro che sono sempre pronti a danneggiarsi e a farsi torto l'un l'altro.
Nessuno di noi è povero se non desidera il superfluo e possiede il necessario, che per natura è assai poco.
Così facilmente s'acquisterebbe il vivere, se il desio di accumulare denari non impoverisse gli altri.
Quando i ricchi si fanno la guerra, sono i poveri che muoiono.
La povertà non disonora nessuno, ma è maledettamente incomoda.
La ricchezza dei poveri è rappresentata dai loro figli; quella dei ricchi dai loro genitori.
La povertà è il solo lusso delle persone oneste.
La borghesia illuminata considera il povero una miniera inesauribile di ricchezza e la sfrutta in modo che si dica poi che è un modo intelligente.
La peggior povertà non è di chi non abbia abbastanza, ma di chi sempre desideri più che non ha.
Beati voi poveri, perché vostro è il regno di Dio.
Molti parlano dei poveri, ma pochi parlano con i poveri.