La povertà è la matrigna del genio.
Il sapere dorme e russa nelle biblioteche, ma la saggezza è ovunque, ben desta, in punta di piedi.
L'incredulità è la saggezza degli stupidi.
Il successo non consiste nel non fare mai errori, ma nel non fare mai lo stesso errore una seconda volta.
L'esperienza è una scuola dove un uomo impara che grosso idiota è stato.
D'accordo: la povertà non è una vergogna. Ma quel che m'insospettisce è il fatto che questa sentenza sia stata inventata dai ricchi.
La povertà del futuro sarà l'ignoranza, e le differenze sociali degli anni a venire saranno stabilite, più che dal denaro, dalla cultura di chi sa qualcosa e di chi non sa niente.
E' facile avere dei principi quando sei ricco. La cosa importante è avere dei principi quando sei povero.
Tutti quelli che ameranno i poveri in vita non avranno alcuna timore della morte.
La povertà è la consapevolezza della mancanza. La ricchezza è la consapevolezza dell'abbondanza.
Dobbiamo pensare quanto più lieve dolore sia non avere che perdere: e comprenderemo che la povertà ha tanto meno materia di sofferenze quanto minore ne ha di danni.
È dell'inferno dei poveri che è fatto il paradiso dei ricchi.
Poveri. Infelici che non sono in grado di pagare le tasse.
Dio ama i poveri, e, per conseguenza, ama quelli che amano i poveri.
Osa cose straordinarie, trionfa in gloria, anche se screziato dall'insuccesso, piuttosto che schierarti tra i poveri di spirito che non provano grandi gioie né grandi dolori, perché vivono nell'indistinto crepuscolo che non conosce vittorie e sconfitte.