Tutto il denaro è una questione di fede.
C'è una grande quantità di rovina in una nazione.
Soltanto il lavoro, non variando mai nel suo valore, è quindi la sola, ultima e reale misura con la quale il valore di tutte le merci può in ogni tempo e luogo essere stimato e confrontato.
Raramente la gente dello stesso mestiere si ritrova insieme, anche se per motivi di svago e di divertimento, senza che la conversazione risulti in una cospirazione contro i profani o in un qualche espediente per far alzare i prezzi.
Nella corsa alla ricchezza, agli onori e all'ascesa sociale, ognuno può correre con tutte le proprie forze, per superare tutti gli altri concorrenti. Ma se si facesse strada a gomitate o spingesse per terra uno dei suoi avversari, l'indulgenza degli spettatori avrebbe termine del tutto.
La lealtà comprata col denaro, dal denaro può essere distrutta.
Si può ragionevolmente ritenere che chi pensa che il denaro possa tutto, sia egli stesso disposto a tutto per il denaro.
Se il denaro non dà la felicità, neppure la toglie.
Le persone altruiste danno via il denaro perché sono troppo stupide o troppo pigre per spenderlo bene per se stesse.
Il denaro, del quale si dice tanto male, svolge almeno una funzione benefica: quella di distrarre dalle miserie del cuore.
Oggi 1500 miliardi di Dollari al giorno viaggiano così:sono i "derivati". Uno compra una cosa che non esiste, fatta da un'azienda che non c'è ancora, con i soldi che non ha. Questa è la grande lesione cerebrale.
Il modo più sicuro di perdere la propria indipendenza è spendere il denaro che non si possiede.
In pista non esiste bianco o nero, ma solo veloce o lento. Non conta nient'altro. Né il colore, né il denaro e neanche l'odio.
Il denaro è l'espressione della volontà non mai appagata e che si rinnovella.
Troppa gente spende soldi che non ha guadagnato, per comprare cose che non vuole, per impressionare gente che non gli piace.