44 frasi, citazioni, aforismi
Dalla vetta non si va in nessun posto, si può solo scendere.
La dolcezza dei buoni, dei vinti, degli inermi. La dolcezza della malasorte accettata senza reclami.
Non sforzarti a vivere se ti accorgi che non hai fortuna; se non hai fortuna taci e lascia che vada come va.
Il successo non viene mai perdonato, viene chiamato fortuna da chi ne è privo.
Quegli ulivi, nonostante il corpo stravolto, bugnoso, avvitato su se stesso come in preda a contorsioni tremende, conservavano un'eleganza, uno stile e un equilibrio mai riscontrati in nessun altro albero.
Esiste individui che cerca di far soldi perché gli hanno detto che va bene così, che quello è lo scopo, la mira giusta della vita. Per poi scoprire che dei soldi non sa che farsene, perché a vivere serve poco. Sono rari questi uomini ma ce n'è.
Vedeva i loro volti scolpiti con l'accetta, rifiniti a pennato, tostati dal sole, forti di fatiche, segnati da lavori pesanti. Erano uomini sereni. Forse anche in pace.
Essere toccati dal pericolo rende ogni volta un po' più forti, ma pure guardinghi e diffidenti.
Il futuro non si pensa, viene da solo, come vuole lui.
Indietro si può tornare evitando prima di andare avanti.
La paura fa correre, correre fa sbagliare.
Un uomo senza coraggio e forza cerca coraggio e forza nelle armi. E li trova.
La forza per vivere te la danno gli altri. Gli altri possono lasciarti senza forza.
Freddo e fame non rendono gli uomini buoni, li rendono saggi, forse astuti, di sicuro opportunisti.
Fame e freddo non fanno domande.
Abbiamo talmente terrore delle disfatte che quelle bugie, all'inizio pateticamente campate per salvare la faccia, piano piano il nostro cervello le elabora, le fa sue, le modifica fino a farle diventare verosimili.
La malinconia si tira dietro la disperazione ché loro sono amiche, e tutte e due insieme mettono le mani a imbuto sulla bocca e chiamano a piena voce le malattie.
Diventarono assidui e poi disastrosi bevitori fino al sacrificio. Immolarono a Bacco le loro sgangherate esistenze.
Se voleva far cantare gli strumenti con voce speciale, unica e non ripetibile nei secoli, doveva tagliare il legname quando cantava.
Usciva mezzo addormentato dal lenzuolo rosa dell'alba e si stendeva sulle punte dei monti circostanti.