99 frasi, citazioni, aforismi
Quando hai paura di qualcosa, cerca di prenderne le misure e ti accorgerai che è poca cosa.
La gioventù, la maturità e la vecchiaia sono tre periodi della vita che potremmo ribattezzare "rivoluzione, riflessione e televisione". Si comincia col voler cambiare il mondo e si finisce col cambiare i canali.
Non ci rendiamo conto che la vera povertà è rappresentata dall'ignoranza, in quanto a stabilire le differenze sociali non sono i soldi, ma la cultura che si ha e quella che non si ha.
La povertà del futuro sarà l'ignoranza, e le differenze sociali degli anni a venire saranno stabilite, più che dal denaro, dalla cultura di chi sa qualcosa e di chi non sa niente.
L'ozio è uno strumento utilissimo per misurare le qualità di un essere umano.
Stammi a sentire: non ti fidare di chi ti dice che solo con le tue forze puoi farcela. Ci vuole anche ciorta, come diciamo qua.
La fretta, nenné, fa più danni della grandine!
La parola esagerazione non esiste nel vocabolario dell'amore.
Il dolore per la Chiesa finisce con il diventare uno strumento di potere e quindi con l'aumentare l'audience.
Per farsi un amico ci vuole quasi una vita. Bisogna essere stati poveri insieme e qualche volta felici.
La migliore auto è il taxi. Ti porta sempre dove devi andare e non ti crea il problema del parcheggio. Oggi solo i poveri hanno l'automobile.
In quanto a danni fisici, l'aereo è il mezzo più sicuro che esiste: è quello che fa meno feriti.
Lo studio non è lavoro ma la forma più gloriosa di gioco.
In genere passiamo la gioventù a rovinarci la salute e la vecchiaia a curarla.
Il mondo è una mazza, come quelle che si usano per suonare i 'gong'. La mazza è sempre la stessa, ma il suono che ne esce è diverso perché sono diversi i piatti che rimbombano. E noi siamo i piatti.
I vecchi che posseggono il senso dell'umorismo hanno diritto al trenta percento di sconto sull'età.
La Fede è violenza!
La fantasia, al pari dei muscoli, se non viene esercitata si atrofizza.
Fare filosofia vuol dire misurare la vita con il metro della morte.
Non è l'individuo a creare il disordine, ma è l'ambiente a favorirlo.