296 frasi, citazioni, aforismi
Chi non perdona al linguaggio non perdona alla cosa.
Chi ha il cuore vuoto, ha la bocca che trabocca.
Chi elogia la nostra giustizia, somiglia terribilmente a quella persona che cercava di consolare una vedova il cui marito era morto per una grave forma di polmonite, dicendole per tranquillizzarla che "forse non era andata poi tanto male".
Chi dà le sue opinioni non può farsi cogliere in contraddizione. Chi ha dei pensieri pensa anche in mezzo alle contraddizioni.
Che tortura, questa vita in società! Capita che uno sia così premuroso da offrirmi del fuoco e allora, per essere premuroso con lui, mi devo tirar fuori di tasca una sigaretta.
Che la cultura sia la quintessenza di tutto ciò che si è dimenticato è una giusta nozione. Oltrepassato quel punto, la cultura è una malattia e un peso per chi sta intorno alla persona colta.
Che cosa disgustosa uno scrittore che legge! Sarebbe come un cuoco che mangia.
Che cos'è uno storico? Uno che scrive troppo male per poter collaborare a un quotidiano.
Che cos'è un libertino? Uno che ha ancora dello spirito là dove altri hanno solo corpo.
Bisognerebbe scrivere ogni volta come si scrivesse per la prima e per l'ultima volta. Dire quanto sarebbe giusto per un congedo e dirlo così bene come per un debutto.
Bisogna leggere due volte tutti gli scrittori, i buoni e i cattivi. Si riconosceranno i primi, si smaschereranno i secondi.
Aver talento, essere un talento: due cose che vengono sempre confuse.
Anche in arte il povero non può prendere niente al ricco; mentre il ricco può prendere tutto al povero.
Amare, venir ingannato, essere geloso sono cose che capitano. Ma più scomoda è l'altra via: essere geloso, venire ingannato, amare!
Adoperare parole inusuali è un atto di maleducazione letteraria. Soltanto le difficoltà di pensiero devono essere messe fra i piedi del pubblico.
A Lourdes si può guarire. Ma quale magia dovrebbe emanare uno specialista in malattie nervose?