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Di tutte le tirannie che affliggono l'umanità, quella religiosa è la peggiore. Tutte le altre forme di tirrannie sono limitate al mondo in cui viviamo, mentre questa cerca di estendersi nell'oltretomba e di perseguitarci per l'eternità".
La religione è nulla. Vivere religiosamente è tutto. Ciò che intendo per vivere religiosamente è ciò che pensavano i profeti, ciò che Gesù pensava: fare ciò che è giusto, dire la verità, amare il prossimo tuo come te stesso. Questo è tutto.
La fede è qualcosa di assolutamente individuale, e non possiamo e non dobbiamo istituzionalizzarla. Se lo facciamo diventa una cosa morta, cristallizzata; diventa un credo, una setta, una religione che viene imposta ad altri.
Le religioni sono come le lucciole: per brillare hanno bisogno dell'oscurità.
Non è necessario avere una religione per avere una morale. Perché se non si riesce a distinguere il bene dal male, quella che manca è la sensibilità, non la religione.
La disciplina è il rispetto delle regole di una forma di religione che noi sottoscriviamo e l'educazione è non il rispetto delle regole ma il rispetto degli uomini.
La religione senza la scienza è cieca, la scienza senza la religione è zoppa.
La mia religione consiste di un'umile ammirazione per l'illimitato spirito superiore che rivela se stesso nei leggeri dettagli che siamo capaci di percepire con la nostra mente gracile e debole.
La religione è la più gigantesca utopia, cioè la più gigantesca "metafisica" apparsa nella storia.
Quando una religione ha la pretesa di imporre la sua dottrina all'umanità intera, si degrada a tirannia e diventa una forma d'imperialismo.
La religione, se è vietato, sotto la minaccia di pene tanto severe, farne oggetto di scherno, deve avere una coscienza veramente sporca.
Vi scongiuro, fratelli, rimanete fedeli alla terra e non credete a quelli che vi parlano di sovraterrene speranze! Lo sappiano o no: costoro esercitano il veneficio. Dispregiatori della vita essi sono, moribondi e avvelenati essi stessi, hanno stancato la terra: possano scomparire!
La religione esiste da quando il primo ipocrita ha incontrato il primo imbecille.
E io ho sempre sentito dire che la religione romana è perduta, se gli uomini si mettono a pensare.
Le varie religioni sono come le foglie di un albero. Non ce ne sono due uguali, ma non c'è alcun antagonismo tra esse o tra i rami su cui crescono. Proprio nello stesso modo, c'è una sottesa unità nella varietà che vediamo nella creazione di Dio.
Portavo sempre una pallottola nel taschino all'altezza del cuore. Un giorno qualcuno mi ha tirato una Bibbia e la pallottola mi ha salvato la vita.
Le religioni sono come le lucciole, per splendere hanno bisogno delle tenebre.
Solo quando il mondo sarà diventato abbastanza onesto da non impartire lezioni di religione ai ragazzi prima del quindicesimo anno di età ci si potrà aspettare qualche cosa da esso.
Ogni religione positiva non è, propriamente parlando, che l'usurpatrice del trono che spetta alla filosofia. Per questo i filosofi la osteggeranno sempre, anche se dovessero considerarla un male necessario, una stampella per la patologica debolezza di spirito della maggior parte degli uomini.
La tolleranza è il modo più sicuro per attirare le anime alla religione.