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Non credo che gli esseri umani imparino nulla senza disperazione. La disperazione è un ingrediente necessario per imparare qualcosa o per creare qualsiasi cosa. Punto. Se arrivati a un certo punto non si è disperati, non è interessante.
Le sue disperazioni mi suonano troppo puntuali.
La disperazione non serve a nulla quando la realtà offre ancora margini di speranza. La disperazione non è che una forma di negazione, che spinge all'inerzia. Non c'è tempo per disperarci.
Non tentare un uomo disperato.
Il significato della disperazione... proprio quello che ci voleva!
Il brigantaggio non è che un accesso di eroica follia, e di ferocia disperata: un desiderio di morte e distruzione, senza speranza di vittoria.
L'umanità si trova oggi ad un bivio: una via conduce alla disperazione, l'altra all'estinzione totale. Speriamo di avere la saggezza di scegliere bene.
Sapere in quale parte del corpo portare l'attenzione e come respirare, annulla all'istante l'effetto della disperazione.
In grandi pericoli e quando la speranza è scarsa, i consigli più audaci sono i più sicuri.
La costanza e la fedeltà non meritano che disperazione e abbandono.
Il disperare aggrava non soltanto la nostra miseria ma anche la nostra debolezza.
La disperazione è il dolore dei deboli.
Diciassette anni di vita non forniscono una corazza abbastanza resistente contro la disperazione.
È sempre svantaggioso combattere contro chi non ha nulla da perdere.
La disperazione è perfettamente compatibile con una buona cena, vi assicuro.
Consolarsi con l'altrui miserabilità può certo aiutare ad alleviare la propria disperazione ma non a migliorare se stessi.
Pazienza: una forma ridotta di disperazione, travestita da virtù.
L'impotenza induce la disperazione, e la storia attesta che è la mancanza di speranza e non la perdita di vite quello che decide la sorte della guerra.
Come ci farebbe disperare la visione di un mondo esterno così freddo, così privo di vita, se dentro di noi non si sviluppasse una forza creatrice che rende bella la natura rendendo belli anche noi.
Sono come il figlio d'una povera affamata, che piange perché vuol mangiare, spinto dall'intensità della fame, incurante delle condizioni disperate della sua povera e pietosa madre, sconfitta dalla vita.