Le sue disperazioni mi suonano troppo puntuali.
Sembra che gli uomini provino più sensi di colpa per i terremoti che per le guerre che essi stessi fomentano.
L'ignoranza non deve impoverirsi con il sapere. Per ogni risposta deve saltare fuori, lontano e apparentemente non in rapporto con essa una domanda che prima dormiva appiattata. Chi ha molte risposte deve avere ancor più domande.
Ogni imbecille, basta che ne abbia voglia, può perturbare la mente più complicata.
La cosa più dura: tornare sempre a scoprire ciò che già si sa.
Gradi della disperazione: non ricordarsi di nulla, ricordare qualcosa, ricordare tutto.
Vi è qualcosa di infinitamente meschino nelle tragedie degli altri.
Desiderare di rimanere accanto a una donna subito dopo averci fatto sesso, può significare soltanto due cose: o che si è innamorati o che si è disperati.
Che si può fare dell'amore quando raggiunge questi livelli di disperazione, impotenza e concentrazione folle? Qualcosa verrà senz'altro a demolirlo.
Solo sulle salde fondamenta di un'inflessibile disperazione si può d'ora innanzi costruire l'edificio dell'anima.
Solo l'infelicità è degli uomini, la disperazione è di Dio.
Vedo dal tuo infinito sconforto, dalla tua bramosia di fraintendersi l'uno con l'altro e dal tuo pessimo umore, che è vero amore.
Senza amare se stessi non è possibile amare neanche il prossimo, l'odio di sé è identico al gretto egoismo e produce alla fine lo stesso orribile isolamento, la stessa disperazione.
A volte a nostra insaputa ci troviamo diretti verso un precipizio, sia che ciò avvenga per caso o intenzionalmente, non possiamo fare niente per evitarlo...
Nei miei personaggi non c'è un reale pentimento ma c'è la desolazione, la disperazione in certi casi, e comunque un rimanere attonito di fronte alla manifestazione dei propri difetti.
Non c'è disperato così povero e impotente, che non sia buono a qualche cosa nel mondo da che è disperato.