La matematica è un linguaggio.
In matematica non si capiscono le cose. Semplicemente ci si abitua ad esse.
Anche la matematica è una scienza fatta da esseri umani, e perciò ogni tempo, così come ogni popolo, ha un suo proprio spirito.
Ammettiamo che lo scopo della matematica è una divina pazzia dello spirito umano, un rifugio dagli stimoli e dall'urgenza degli avvenimenti contingenti.
La matematica è come la dama: è adatta ai giovani, non troppo difficile, divertente, e senza pericoli per lo stato.
L'aritmetica ha un grande potere nell'elevare la mente costringendola a ragionare intorno a numeri astratti.
Un matematico è un cieco in una stanza buia che cerca un gatto nero che non è lì.
Il desiderio di risparmiare tempo e fatica mentale nei calcoli aritmetici, e quello di eliminare la responsabilità umana di errore, è probabilmente antica quanto la scienza aritmetica stessa.
Non entri chi non è matematico.
Tutta la matematica del mondo non potrà mai supplire la mancanza di genio.
O studianti, studiate le matematiche, e non edificate sanza fondamenti.