Spesso si riconosce la felicità solo dopo averla persa.— Wilbur Smith
Spesso si riconosce la felicità solo dopo averla persa.
Non l'ha detto nessuno che la vita dev'essere facile. Se lo fosse, non le daremmo alcun valore.
Il processo creativo in se stesso è già un'attività estremamente piacevole: per me è divenuta come una droga della quale non posso farne a meno. Generalmente lavoro per un anno, poi mi concedo sei mesi di relax e di viaggi. Trascorsa questa pausa, comincio ad attendere con ansia l'ispirazione.
La gente se ne infischia della lealtà e della correttezza. Conta soltanto aver successo e farla franca.
Le regole sono per gli stupidi e non rappresentano per il saggio più che un orientamento generale.
La verità è che tutti noi otteniamo i più grandi successi e ogni felicità possibile in questa vita ogni volta che usiamo le nostre capacità innate nella loro massima estensione.
Il pavimento tremò sotto i suoi piedi e poi fu tutto finito, e lei seppe, senza alcun dubbio, di essere libera.
Il grande fallimento nella vita, non consiste nello scoprire da ultimo che ci siamo sbagliati. Ancora più deprimente è accorgersi che non possiamo far altro che sbagliare.
Aumenta l'awareness: usatelo per mostrare le tante facce del vostro brand.
La tecnologia abilita servizi e apre nuove frontiere. Sta poi all'uomo, a noi, usarle con consapevolezza e con intelligenza.
Chi non ha guardato negli occhi un bambino almeno una volta, leggendovi una critica, lo sguardo accigliato e consapevole di un prigioniero?
Chi soffre, al momento della sofferenza, ignora sempre quale ne sia l'intensità e solo può valutarla, dopo, dalla scia di dolore che ne resta.
La consapevolezza è una malattia.
Sono indispensabili due elementi: la consapevolezza di essere miseri e oppressi, e la convinzione che miseria e oppressione non fanno parte dell'ordine naturale del mondo.
L'unica maniera di prendere la decisione giusta è sapere quale sia quella sbagliata.