Le regole sono per gli stupidi e non rappresentano per il saggio più che un orientamento generale.— Wilbur Smith
Le regole sono per gli stupidi e non rappresentano per il saggio più che un orientamento generale.
Ho la sensazione che i paesaggi e gli orizzonti sconfinati dell'Africa, insieme agli avvenimenti che hanno avuto luogo in questo continente secoli fa, mi aiutino a esprimere appieno l'amore e l'entusiasmo che provo per la vita e per l'avventura.
La gente se ne infischia della lealtà e della correttezza. Conta soltanto aver successo e farla franca.
Non l'ha detto nessuno che la vita dev'essere facile. Se lo fosse, non le daremmo alcun valore.
Il processo creativo in se stesso è già un'attività estremamente piacevole: per me è divenuta come una droga della quale non posso farne a meno. Generalmente lavoro per un anno, poi mi concedo sei mesi di relax e di viaggi. Trascorsa questa pausa, comincio ad attendere con ansia l'ispirazione.
La via dell'eccesso conduce al palazzo della saggezza.
Cerca soltanto la felicità, e dubito che la troverai. Dimenticati della felicità, cerca la saggezza e la bontà, probabilmente la felicità ti troverà. La felicità è solitamente indiretta, un effetto collaterale o una conseguenza di qualcos'altro.
La tragedia è uno strumento con cui gli uomini acquistano saggezza, non una guida secondo la quale vivere.
Vai, parole, tradite invano il morso secreto, il vento nel cuore soffia. La più vera ragione è di chi tace.
La saggezza dovrebbe trovarsi in abbondanza; chi, in effetti, la utilizza?
Sii stupido, quando lo richiede la situazione stessa! È la più grande saggezza fingersi al momento opportuno stolti.
Il saggio è puro, ma non puritano; retto, ma non rigido.
Il saggio è autosufficiente non nel senso che vuole essere senza amici, ma che può stare senza amici; e questo "può" significa che, se perde un amico, sopporta con animo sereno.
L'uomo comune ragiona. Il saggio tace. Il fesso discute.
La saggezza ci viene quando non serve più a nulla.