Il papa è un idolo a cui si legano le mani e si baciano i piedi.
È pericoloso avere ragione in questioni su cui le autorità costituite hanno torto.
Nelle città che sembrano goder la pace, e dove fioriscono l'arti, gli uomini son divorati da più gare, più pensieri, e più inquietudini, che una città assediata non prova fiamme; le tristezze secrete sono ancor più crudeli che le miserie pubbliche.
La necessità di parlare, l'imbarazzo di non aver nulla da dire e la brama di mostrarsi persone di spirito sono tre cose capaci di rendere ridicolo anche l'uomo più grande.
L'occasione di far del male si trova cento volte al giorno, quella di far del bene una volta all'anno.
La tolleranza non ha mai provocato una guerra civile; l'intolleranza ha coperto la terra di massacri.
Il papa: questo rispettabilissimo e onoratissimo rappresentante del nulla in cielo sulla terra.
Uno che arriva ad affacciarsi alla finestra tutte le domeniche all'ora di pranzo per gridare a una folla di turisti in difesa della famiglia e dei figli, ma perché non si sposa lui?
Il Papa è un divino Otelma al quale è andata da Dio.
I re dispongono del loro regno, ma i papi non possono disporre del proprio.
So che bisogna dare a Dio ciò che è di Dio, ma il Papa non è Dio.
Il papa è l'avvocato di Dio. Peccato che il suo cliente sia morto.
I Papi hanno commesso troppe imbecillità per crederli infallibili.
A Londra, tranne il Papa, c'è tutto. A Roma, tranne tutto, c'è il Papa.
Che cosa fa il papa? Si domandano alcuni. "Che cosa può fare il papa", rispondono altri. Nessuno pensa che il papa ha troppe cose da perdere per essere un vero papa.
Grandi papi sono quelli che hanno avuto una grande fede e quelli che non ne hanno avuta affatto.