So che il padre t'è caro: amassi tanto la madre tu!— Vittorio Alfieri
So che il padre t'è caro: amassi tanto la madre tu!
Il lusso - che io definirei l'immoderato amore ed uso degli agi superflui e pomposi - corrompe in una nazione ugualmente tutti i ceti diversi.
Leggere, come io l'intendo, vuol dire profondamente pensare.
Dalla paura di tutti nasce nella tirannide la viltà dei più.
La ragione ed il vero sono quei tali conquistatori, che, per vincere e conquistare durevolmente, nessun'altra arme debbono adoperare, che le semplici parole. Perciò le religioni diverse, e la cieca obbedienza, si sono sempre insegnate coll'armi; ma la sana filosofia e i moderati governi, coi libri.
Sempre ho preferito tristo originale ad ottima copia.
Non ho ancora capito se la mamma è un'istituzione utile all'umanità o se è stata inventata dal Padreterno per far guadagnare gli psicoanalisti.
Può esistere una religione senza la maternità?
La maternità è un carcere in cui vien chiusa la donna perché sia al riparo dalle tentazioni.
Per mia madre sarei disposto a uccidere, a smetterla con il calcio. Mia madre è il mio amore più grande.
Questa continua dicotomia interiore, questa duplice polarità, questa alternante sensazione di dovere incompiuto, oggi nei confronti della famiglia, domani nei confronti del lavoro, questo è il fardello della madre lavoratrice.
Se un uomo potesse nell'età della ragione rammentare l'ardore di un sol bacio materno, non potrebbe avere il coraggio di commettere la più piccola ingiustizia verso chi lo ha baciato in quel modo.
Io e mia madre e siamo giunte ad un risultato. Abbiamo concordato di non capirci.
Essere mamma non è un mestiere. Non è nemmeno un dovere. È solo un diritto tra tanti diritti.
Tutte le donne diventano come le loro madri. Questa è la loro tragedia. Gli uomini no. E questa è la loro tragedia.
Se di tutti gli affetti gentili e di tutte le azioni oneste e generose di cui andiamo superbi si potesse scoprire il primo e vero germe, noi lo scopriremmo quasi sempre nel cuore di nostra madre.