La liberazione non è la libertà; si esce dal carcere, ma non dalla condanna.
La natura unisce qualche volta alle nostre azioni effetti e spettacoli con una specie di prefazione cupa e intelligente, come se volesse farci riflettere.
I poeti hanno dentro di sé un riflettore, l'osservazione; e un condensatore, la commozione. Di qui derivano quei grandi fasci luminosi che escono dal loro cervello e fiammeggiano sulla tenebrosa muraglia umana.
Si sa che il lavoro ha sempre addolcito la vita: il fatto è che non a tutti piacciono i dolciumi.
La vita non è che una lunga perdita di tutto ciò che si ama. Ci lasciamo dietro una scia di dolori. Il destino ci confonde con una prolissità di sofferenze insopportabili. E con tutto ciò ci si stupisce che i vecchi si ripetano. È la disperazione che ci rimbecillisce.
L'oppresso che accetta l'oppressione finisce per farsene complice.
Pensate quel che una donna deve immolare quando ama. Libertà, tranquillità, attraenti moti di un'anima libera, civetteria, spassi, piaceri: vi perde tutto.
La libertà non sta nello scegliere tra bianco e nero, ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta.
Ciascuno è l'unico autentico guardiano della propria salute sia fisica sia mentale e spirituale.
Chiunque è un uomo libero non può starsene a dormire.
Dire che un delitto è opera di una società, il risultato matematico di taluni «fattori ambientali», è una di quelle offese che il nostro tempo rivolge continuamente alla libertà individuale e alla libertà in genere.
Non fuggire in cerca di libertà quando la tua più grande prigione è dentro di te.
Nessuno può essere libero se costretto ad essere simile agli altri.
Devi essere in grado di tollerare ciò che non ti è necessariamente gradito; in tal modo sarai libero.
La libertà esteriore, la rivolta fisica è un modo per conquistare la libertà interiore.
Là dove è libertà, non è tormento.