Ogni vera storia è sempre autobiografica.
Non abbiamo bisogno di chissà quali grandi cose o chissà quali grandi uomini. Abbiamo solo bisogno di più gente onesta.
Nel Re Lear, il tempestoso dramma, che è tutto una sequela di tradimenti orrendi, la bontà s'impersona, prende un nome, Cordelia; e brilla essa sola nella tempesta, ad essa sola si guarda, come in un cielo cupo all'unica stella che vi scintilla.
L'errore parla con doppia voce, una delle quali afferma il falso, ma l'altra lo smentisce.
L'attività estetica, nel suo aspetto di controllo e freno di sé medesima, si suol chiamare IL GUSTO.
La rappresentazione della realtà e la bellezza sono in arte la stessa cosa, e , dove si sente che manca la bellezza, manca nient'altro che la perfezione stessa del rappresentare.
La storia, si capisce, è tutta un'oscenità fin dal principio.
La storia, che irascibile e bugiarda vecchia signora.
Le sensazioni sono i dettagli che compongono la storia della nostra vita.
La ricerca storica moderna non tiene conto d'un possibile intervento di Dio nel corso della storia poiché pensa che la storia sia un tutto ininterrotto, autonomo in se stesso.
Non sono mai stato sicuro che la morale della storia di Icaro dovesse essere: "Non tentare di volare troppo in alto", come viene intesa in genere, e mi sono chiesto se non si potesse interpretarla invece in un modo diverso: "Dimentica la cera e le piume, e costruisci ali più solide".
La storia è nostra e la fanno i popoli.
Tutta la storia non è che una lunga ripetizione: un secolo plagia l'altro.
La Sardegna è fuori dal tempo e dalla storia.
Il vero inchiostro usato per scrivere la storia è semplice, fluido pregiudizio.
Clio, la musa della storia, è tutta quanta infetta di menzogne, come una prostituta di sifilide.