La popolarità? Spiccioli della gloria.
La vita non è che una lunga perdita di tutto ciò che si ama. Ci lasciamo dietro una scia di dolori. Il destino ci confonde con una prolissità di sofferenze insopportabili. E con tutto ciò ci si stupisce che i vecchi si ripetano. È la disperazione che ci rimbecillisce.
La religione non è altro che l'ombra gettata dall'universo sull'intelligenza umana.
C'è nel giorno un'ora serena che si potrebbe definire assenza di rumore, è l'ora serena del crepuscolo.
Un uomo duramente provato non si volta mai indietro a guardare, sa che la cattiva sorte lo segue sempre, passo passo.
Talvolta "amico" è parola priva di senso, "nemico" mai.
La popolarità è la gloria in moneta.
Siamo più popolari di Gesù Cristo adesso. Non so chi morirà per primo. Il Rock and Roll o il Cristianesimo.
Sono già talmente popolare che uno che mi insulta diventa più popolare di me.
Sono già così popolare che uno che mi insulta diventa più popolare di me.
Io voglio essere capito da chi capisce. Una popolarità a livello di massa non mi interessa neanche. Preferisco un valore reale che un valore alla portata di tutti ma che non significa niente.
Popolarità. La capacità di ascoltare con partecipazione quando gli uomini si vantano delle mogli e le donne si lamentano dei mariti.
Ogni effetto bello che produciamo ci crea un nemico, per essere popolare occorre essere una mediocrità.
La popolarità è, di solito, una servitù illustre.