La pigrizia è madre: ha un figlio, il furto, e una figlia, la fame.
V'era sulla piazza principale di Corinto una statua scolpita da Silanione e catalogata da Plinio: rappresentava Epistato. Chi era Epistato? L'inventore dello sgambetto. Ciò riassume la Grecia e la gloria.
Se vuoi che un uomo si corregga, devi cominciare da sua nonna.
Tutta la storia non è che una lunga ripetizione: un secolo plagia l'altro.
Quel che la favola ha inventato, la storia qualche volta lo riproduce.
Il silenzio davanti alla giustizia è una specie di ribellione. Lesa giustizia è lesa maestà.
Chi non è capace di chiedere scusa, di chiedere perdono, di chiedere aiuto, cioè di farsi bambino quando la situazione lo richiede, non soltanto è un povero nevrotico, ma è anche povero come essere umano.
Gli organi tutti per atteggiarsi al lavoro consumano una grande quantità di forza, e se il lavoro non si compie, esso va miseramente perduto.
La miseria è il vero copione della comicità. È già tragedia, perciò si ride.
Tutto vince il lavoro improbo, e nelle strettezze miseria che urge.
Chi naviga nel mar delle sensualità si sbarca al porto delle miserie.
La nostra politica non è diretta contro alcun paese o dottrina, bensì contro la fame, la miseria, la disperazione o il caos.
Oggi la libertà è il danaro; la schiavitù è la miseria.
Là dove stanziano le milizie nascono sterpi e rovi, al seguito dei grandi eserciti vengono certo annate di miseria.
Solo per i miseri il mondo è miserabile, solo per i vuoti è vuoto.
La vera libertà individuale non può esistere senza sicurezza economica ed indipendenza. La gente affamata e senza lavoro è la pasta di cui sono fatte le dittature.