Date, ricchi! L'elemosina è sorella della preghiera.
Chi apre la porta di una scuola, chiude una prigione.
A torto si è voluto fare della borghesia una classe. La borghesia è semplicemente la parte soddisfatta del popolo. Il borghese è l'uomo seduto. Una sedia non è una casta.
Amare è essere due in uno: un uomo e una donna fusi come angeli in cielo.
L'inverno cambia in pietra l'acqua del cielo e il cuore dell'uomo.
Amare, ecco la sola cosa che possa occupare e riempire l'eternità: all'infinito occorre l'inesauribile.
La religione cattolica è un'istruzione a elemosinare il cielo, visto che sarebbe troppo incomodo guadagnarselo. I preti sono gli intermediari di questa elemosina.
La preghiera, il digiuno e l'elemosina comportano la necessità di non farsi dominare dalle cose che appaiono: quello che conta non è l'apparenza; il valore della vita non dipende dall'approvazione degli altri o dal successo, ma da quanto abbiamo dentro.
Si fa l'elemosina, per levarsi d'innanzi il miserabile che la chiede.
L'elemosina deprava sia colui che dà, e sia colui che prende, e per di più non raggiunge lo scopo, perché non fa che rafforzare la mendicità.
Girava dappertutto chiedendo elemosine con un piattino di rame. Gli davano molto, ma lui voleva di più, perché il tempio doveva avere una campana i cui rintocchi riportassero a galla gli annegati. Supplicò tanto, che perse la voce. Le sue ossa cominciarono a riempirsi di rumori.
Se si potesse dare in elemosina tutto il tempo sciupato, moltissimi mendicanti sarebbero ricchi.
Chi fa l'elemosina ha sempre l'aria di vergognarsi più di chi la riceve.
Chi fa un'offerta a un morto, a quello non da nulla e toglie a sé stesso.
Il vero accattone è l'unico solo e vero re.
L'elemosina individuale stabilisce legami preziosi tra il ricco e il povero.