L'ignorante parla a vanvera. L'intelligente parla poco. 'O fesso parla sempre.
L'amore è come se fosse un malanno che, all'improvviso, ti esplode dentro il cuore, senza un avvertimento, senza affanno, e ti può far morir senza dolore.
Io prode? No, a me non mi prode nulla.
Io prima di mangiare mi sento sempre un po' stupido.
'A morte 'o ssaje ched'e?... è una livella.
Si dice che l'appetito vien mangiando, ma in realtà viene a star digiuni.
I sensi, dicono, sono superiori (al corpo fisico); la mente è superiore alle facoltà dei sensi; l'intelligenza è superiore alla mente; ma il Sé (Atman) è superiore all'intelligenza.
Il dubbio, la memoria, la consapevolezza conseguente all'errore e perfino il riposo sono funzioni di vario genere, ma tutte tipiche dell'intelligenza.
Il cuore ha le sue prigioni che l'intelligenza non apre.
Negli scacchi c'è tutto: amore, odio, desiderio di sopraffazione, la violenza dell'intelligenza che è la più tagliente, l'annientamento dell'avversario senza proibizioni. Poterlo finire quando è già caduto, senza pietà, qualcosa di molto simile a quello che nella morale si chiama omicidio.
Che fortuna possedere una grande intelligenza: non ti mancano mai le sciocchezze da dire.
L'intelligenza non è mai astratta.
Più intelligenza avrai, più soffrirai.
È intelligente perché ha capito che questo è il momento di essere cretini.
La cosa triste, a proposito dell'intelligenza artificiale, e' che le manca l'artificio e quindi l'intelligenza.
L'intelligenza si interroga sulle cause, studia gli effetti, si propone dei fini fra quelli possibili a partire da tali premesse; la stupidità si occupa dei mezzi per raggiungerli.