La morte di un uomo è meno affar suo che di chi gli sopravvive.
Il paese della nostra nostalgia è invece il normale, il decoroso, l'amabile, è la vita nella sua seducente banalità.
Le osservazioni e gli incontri dell'uomo taciturno e solitario sono insieme più vaghi e penetranti di quelli dell'uomo socievole, i suoi pensieri più gravi e bizzarri, mai senza un'ombra di mestizia.
È l'amore, non la ragione, che è più forte della morte.
La tolleranza diventa un crimine quando si applica al male.
L'apoliticità non esiste. Tutto è politica.
Il primo sintomo della morte é la nascita.
Sostienmi, O mio coraggio. Ecco l'orrendo Volto di morte! Arricciasi ogni pelo, E l'alma al cor precipita fremendo.
Sposi della vita, amanti della morte.
L'uomo è un pacco postale che la levatrice spedisce al becchino.
La morte è la curva della strada, morire è solo non essere visto.
Morire: smettere improvvisamente di peccare.
Colui che da una diversa visione della cosa più è commosso, non teme le angustie della morte.
Che cosa è la morte per me? Un grado di più nella calma, e forse nel silenzio.
Nessuno muore mai completamente, c'è sempre qualche cosa di lui che rimane vivo dentro di noi.
La morte! quel tipo vero dell'uguaglianza che distrugge inesorabilmente ogni superiorità mondana e confonde in un ammasso di putredine gli avanzi dell'imperante e del mendico! la morte deve stupire di tanta differenza fra i funerali del povero e quelli del ricco!