La morte non bisogna né temerla né desiderarla.
Uno spartano domandò a un sacerdote che voleva confessarlo: «A chi devo confessare i miei peccati, a Dio o agli uomini?». «A Dio», rispose il prete. «Allora, ritirati, uomo».
La mente non è un vaso da riempire ma un legno da far ardere perché s'infuochi il gusto della ricerca e l'amore della verità.
La facilità e la velocità nel fare una cosa non danno al lavoro durevole solidità né la precisione della bellezza.
La natura e la saggezza non sono mai in contrasto.
Il ferro è consumato dalla ruggine, l'invidioso dal suo vizio.
Bisogna morire molte volte per imparare a vivere.
È morto col sorriso sulle labbra. Altrui.
Nella vita l'unica cosa certa è la morte, cioè l'unica cosa di cui non si può sapere nulla con certezza.
La Morte è l'ultimo dei mali.
Non penso alla morte, ma accetto il fatto che sia parte del gioco.
La morte raggiunge anche l'uomo che fugge.
Se, come ci assicurano, è prevista la vita eterna, perché deve esserci la morte?
Vivi come se dovessi morire domani. Impara come se dovessi vivere per sempre.
Non vi sarà pace durevole né nel cuore degli individui né nei costumi della società sin quando la morte non verrà posta fuori legge.
In qualunque luogo ci sorprenda la morte in battaglia, che sia la benvenuta.