Primo ed unico principio dell'etica sessuale: l'accusatore ha sempre torto.
La libertà non sta nello scegliere tra bianco e nero, ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta.
Comunque agisca, l'intellettuale sbaglia.
La pagliuzza nel tuo occhio è la migliore lente d'ingrandimento.
In molti individui appare già come una sfrontatezza che abbiano il coraggio di pronunciare la parola "io".
Parlare di cultura è sempre stato contro la cultura. Il denominatore comune "cultura" contiene già virtualmente la presa di possesso, l'incasellamento, la classificazione, che assume la cultura nel regno dell'amministrazione.
La formula di ogni etica si riassume nel "sii te stesso" o "sii fedele a te stesso", nel "sé stesso" dovendo intendersi la propria natura più profonda, la propria "idea" o tipicità.
Conosciamo l'etica dei politici: è una tacca più sotto di quella del molestatore di bambini.
L'etica non è esattamente la dottrina che ci insegna come essere felici, ma quella che ci insegna come possiamo fare per renderci degni della felicità.
Non ci può essere verità definitiva nell'etica più che nella fisica, finché l'ultimo uomo non abbia vissuto la sua esperienza e detto la sua parola.
Io distinguerei i morali dai moralisti, perché molti di coloro che parlano di etica, a forza di discutere non hanno poi il tempo di praticarla.
Un atto non ha assolutamente nessuna qualità etica quando non sia scelto fra un certo numero di atti ugualmente possibili.
I politici hanno una loro etica. Tutta loro. Ed è una tacca più sotto di quella di un maniaco sessuale.
In genere, nei secoli cristiani l'etica filosofica ha preso inconsciamente la sua forma dall'etica religiosa.
In etica, come in qualsiasi altro campo del pensiero umano, ci sono due tipi d'opinioni: da una parte quelle basate sulla tradizione, dall'altra quelle che hanno qualche probabilità d'essere giuste.