Perché preghiamo e chiediamo che venga il regno dei cieli, se continua a piacerci la prigionia della terra?
Il Regno dei Cieli è ahimsa.
È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei cieli.
Attraverso la partecipazione e il sacrificio si diventa costruttori spirituali del Regno di Dio.
Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio. In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non entrerà in esso.
Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il suo regno.
Beati voi poveri, perché vostro è il regno di Dio.
Il Regno verrà con il fiorire della vita in tutte le sue forme.
Venga il tuo Regno, e sia più bello di tutti i sogni, più intenso di tutte le lacrime di chi pianse e morì nella notte per costruirlo.
Il regno dei cieli è simile a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra.
Il regno del cielo è per noi, è pronto per noi. Non attacchiamoci dunque alle cose della terra, che assomigliano così poco a un regno. Che pazzia attaccarci a questo, noi re, noi possessori del regno celeste!