Ciò che da valore alla guerra, è la vittoria.
Chi è prudente e aspetta con pazienza un nemico che non lo è, sarà vittorioso.
Attraverso l'ordine, affrontare il disordine; attraverso il silenzio, affrontare il clamore: è questo il metodo per controllare la prontezza mentale. Trasformare la distanza in vicinanza; il disagio, in comodità; la fame, in sazietà: è questo il metodo per controllare il vigore.
La miglior vittoria è quando l'avversario si arrende di sua propria iniziativa prima che vi siano davvero delle ostilità... È meglio vincere senza combattere.
Solo valutando tutto esattamente si può vincere, con cattive valutazioni si perde. Quanto esigue sono le probabilità di vittoria di chi non fa alcun calcolo!
La vera vittoria è la vittoria sull'aggressione, una vittoria che rispetti l'umanità del nemico rendendo così inutile un ulteriore conflitto.
Nella lotta, si conosce il soldato; solo nella Vittoria, si conosce il cavaliere.
Tra chi vince in battaglia mille volte mille nemici e chi soltanto vince sé stesso, costui è il migliore dei vincitori di ogni battaglia.
La vittoria ha cento padri ma la sconfitta è orfana.
Non duole la ferita che ci si procura quando si vince.
La pace ha le sue vittorie, non meno celebri di quelle della guerra.
Essere d'accordo su un compromesso dà al perdente l'illusione di avere vinto.
Io considero la vittoria come una pietra miliare su un'autostrada molto lunga.
Troppa enfasi viene riconosciuta alla vittoria. Le sole circostanze in cui riveste autentica importanza sono la guerra e la chirurgia.
Sono i migliori operativi del mondo. Quando il resto fallisce, loro vincono!
Al vincitore nessuno chiederà mai conto di quello che ha fatto.