Il timore di un danno frena. L'azione logora. La prospettiva di un vantaggio incita.
La vittoria si ottiene quando i superiori e gli inferiori sono animati dallo stesso spirito.
Chi, in cento battaglie riporta cento vittorie, non è il più abile in assoluto; al contrario, chi non dà nemmeno battaglia, e sottomette le truppe dell'avversario, è il più abile in assoluto.
Solo valutando tutto esattamente si può vincere, con cattive valutazioni si perde. Quanto esigue sono le probabilità di vittoria di chi non fa alcun calcolo!
Attraverso l'ordine, affrontare il disordine; attraverso il silenzio, affrontare il clamore: è questo il metodo per controllare la prontezza mentale. Trasformare la distanza in vicinanza; il disagio, in comodità; la fame, in sazietà: è questo il metodo per controllare il vigore.
Se sei lontano dal nemico, fagli credere di essere vicino.
Accettate le sfide se volete provare l'euforia e il gusto della vittoria.
Il pericolo più grande si corre nell'ora della vittoria.
Non bisogna voler vincere, quando si ha la prospettiva di superare l'avversario solo per la larghezza di un capello. La buona vittoria deve far gioioso il vinto, deve avere qualche cosa di divino che risparmi l'onta.
Wellington è un pessimo generale. Prevedo la vittoria entro l'ora di pranzo.
Non disperare. Ogni sconfitta getta i semi della vittoria.
Io vivo per la vittoria. In Nazionale chiamerò chi lo merita, voglio solo grandi uomini, dentro e fuori dal campo.
Lo spirito olimpico esiste ed esisterà sempre, perché il sentimento sportivo non può ridursi a una corsa per la vittoria, senza lealtà e rispetto dell'avversario.
Vi è una qualità che dobbiamo possedere per vincere la corsa: la chiarezza di intenti, la conoscenza di ciò che si desidera e il desiderio ardente di possederlo.
Un vincente non è mai stanco di vincere e io non voglio perdere mai.
Quando ci si cimenta in una gara, solo la vittoria libera dalla tensione della prova.