Il sapere è la base di qualsiasi azione e il sapere superiore assicurerà la vittoria.
La vera vittoria è la vittoria sull'aggressione, una vittoria che rispetti l'umanità del nemico rendendo così inutile un ulteriore conflitto.
La strategia si fonda sull'astuzia; è messa in moto dalla prospettiva di un guadagno; è analitica o sintetica, a seconda delle trasformazioni del nemico.
Nessuno dei cinque elementi trionfa costantemente sugli altri; nessuna delle quattro stagioni dura costantemente; i giorni sono lunghi o corti; la luna è calante o crescente.
Chi parla con deferenza ma aumenta i suoi preparativi avanzerà. Uno che parla con bellicosità ed avanza dovrà ritirarsi in fretta.
La miglior vittoria è quando l'avversario si arrende di sua propria iniziativa prima che vi siano davvero delle ostilità... È meglio vincere senza combattere.
Vi è una qualità che dobbiamo possedere per vincere la corsa: la chiarezza di intenti, la conoscenza di ciò che si desidera e il desiderio ardente di possederlo.
Veni, vidi, vici.
Il vincitore appartiene al suo bottino.
Vincere turpemente non è vincere.
Al vincitore non si chiederà se abbia raccontato o no la verità. Nei preparativi e nell'inizio di una guerra non è il fatto di avere ragione che conta ma la vittoria.
Se vi è vittoria nello sconfiggere il nemico se ne ha una maggiore quando l'uomo vince se stesso.
A volte nel perdere una battaglia trovi un nuovo modo di vincere la guerra.
Ogni maledetta domenica si vince o si perde, resta da vedere se si vince o si perde da uomini.
La nuvola nasconde le stelle e canta vittoria ma poi svanisce: le stelle durano.
Ferire il nemico, è la vittoria; il criminale, è la giustizia; l'innocente, l'omicidio.