Colpisci uno per insegnare a cento.
Se hai paura dei lupi stai lontano dai boschi.
Non è il censo, né l'origine nazionale, né il sesso, né la carica o il grado, ma sono le capacità personali di ogni cittadino che determinano la sua posizione nella società.
La morte risolve tutti i problemi: niente uomini, niente problemi.
Una morte è una tragedia, un milione di morti è statistica.
Non si può insegnare a più d'uno. Non s'impara qualcosa dagli altri che nelle conversazioni a due, dove colui che insegna si adatta alla natura dell'altro, rispiega, esemplifica, domanda, discute e non detta il suo verbo dall'alto.
Tu insegni meglio ciò che più hai bisogno di imparare.
Non puoi insegnare al granchio a camminare diritto.
Chi può, fa. Chi non può, insegna.
Tutti coloro che sono incapaci di imparare si sono messi ad insegnare.
Non puoi insegnare niente a un uomo; puoi solo aiutarlo a scoprirlo in sé stesso.
Noi, nel nostro sistema educativo, abbiamo gravato la memoria d'un peso di fatti sconnessi, e con fatica tentato di impartire il nostro sapere laboriosamente acquisito. Insegniamo alla gente a ricordare, non le insegniamo mai a crescere.
Si insegna alle persone come ricordare, non s'insegna mai loro come svilupparsi.
C'è un duplice vantaggio nell'insegnare, perché, mentre si insegna, si impara.
L'arte di insegnare consiste tutta e soltanto nell'arte di destare la naturale curiosità delle giovani menti, con l'intento di soddisfarla in seguito. Per digerire il sapere, bisogna averlo divorato con appetito.