Il potere si conquista soltanto col soccorso delle masse e del denaro.
Non vanno d'accordo il ragionamento e la fretta.
Merita solo disprezzo l'uomo politico che, per qualsiasi ragione, ha paura di fare ciò che ritiene meglio per lo Stato.
Errare è possibile a tutti gli uomini. Ma il saggio, quando ha commesso un errore, non rimane irremovibile e ripara il male che ha fatto. Perseverare nell'errore, infatti, genera ogni sorta di mali.
Il silenzio dà alle donne la grazia che loro si addice.
La condizione ideale sarebbe, lo ammetto, che gli uomini avessero ragione per istinto; ma dato che siamo tutti soggetti a smarrirci, la cosa ragionevole da fare è imparare da quelli che possono insegnare.
Tutto il potere del mondo è contenuto negli occhi amico mio, e a volte essi sono più utili delle persone cui appartengono!
Il potere statale moderno non è che un comitato che amministra gli affari comuni di tutta la classe borghese.
Il potere non corrompe. La paura corrompe, forse la paura di perderlo.
Non è il potere che corrompe, ma la paura. Il timore di perdere il potere corrompe chi lo detiene e la paura del castigo del potere corrompe chi ne è soggetto.
La lotta per il potere va condotta contro di esso.
Basta che uno abbia un minimo di potere e ce l'hai contro. Allora, non sarebbe meglio eliminare il potere?
Il potere ha le sue tentazioni e le sue tradizioni.
Il potere, in se stesso, comunque lo si pratichi, comunque lo si cerchi, è un male.
Il potere sta finendo in mano ai sistemi totalitari, di fatto vere e proprie tirannidi private.
Il potere politico è il potere di una classe organizzato per opprimerne un'altra.