In tutte le lacrime indugia una speranza.
La scrittura esige virtù scoraggianti, sforzi, pazienza; è un'attività solitaria in cui il pubblico esiste solo come speranza.
Il presente non è un potenziale passato, è il momento della scelta e dell'azione.
Il presente non è un passato potenziale, è il momento delle scelte e dell'azione.
Mi è stato più facile pensare un mondo senza creatore, che un creatore pieno di tutte le contraddizioni del mondo.
Nessun dramma personale è tale da poter essere vomitato in faccia agli altri. Per quelli rimediabili, basta e avanza la commedia. Per quelli irrimediabili, in novecentonovantanove casi su mille è preferibile il silenzio. È più decente.
Non importa quanto sia effimero, un romanzo è qualcosa, mentre la disperazione non è nulla.
Chi si trova nella desolazione si sforzi di conservare la pazienza, che si oppone alle sofferenze che patisce; e pensi che presto sarà consolato, se si impegna con ogni diligenza contro quella desolazione.
Lo sconforto non tiene mai conto del firmamento.
Non è mai alcuna cosa sì disperata che non vi sia qualche via da potere sperare.
Diciassette anni di vita non forniscono una corazza abbastanza resistente contro la disperazione.
La disperazione è una forma superiore di critica; per ora noi la chiameremo Felicità.
L'uomo a volte dispera con dignità, ma è raro che speri con intelligenza.
La disperazione è un narcotico: culla l'anima nell'indifferenza.
Tutto era diventato nuovamente completamente realistico, e cioè completamente senza speranza.