La disperazione è un narcotico: culla l'anima nell'indifferenza.
La giovinezza sarebbe un periodo più bello se solo arrivasse un po' più tardi nella vita.
Quando la sorte si impadronisce del destino dell'uomo, non usa né pietà né giustizia.
Ci vuole un minuto per notare una persona speciale, un'ora per apprezzarla, un giorno per volerle bene, tutta una vita per dimenticarla.
Ancora più divertente dell'uomo che è stato reso ridicolo è quello che, quando gli succede qualcosa di bizzarro, si rifiuta di ammetterlo e si sforza di mantenere la sua dignità.
Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono rifiutato di vivere nel passato e di preoccuparmi del mio futuro. Ora vivo di più nel momento presente, in cui tutto ha un luogo. È la mia condizione di vita quotidiana e la chiamo "perfezione".
Esistono soltanto due farmaci divini che possono aiutarci a sopportare il veleno della realtà senza che ne moriamo anzitempo: la ragione e l'indifferenza.
Chi vive costantemente in uno stato di dissipazione e distrazione, diventa un estraneo nel proprio cuore.
Nessuno è più superbo di colui che si crede immune dai pericoli del mondo.
Non si tratta più di spiegare e risolvere, ma di provare e descrivere: tutto comincia dall'indifferenza perspicace.
Il pedaggio per andare avanti con la propria vita è l'indifferenza.
Il vero poeta moderno dovrebbe scrivere sui muri, per le vie, le proprie sensazioni e impressioni, fra l'indifferenza o l'attenzione dei passanti.
Niente è più fatale alla religione che l'indifferenza, che alla fine, è una mezza infedeltà.
È facile essere ragionevoli se non si ama nessuno, neppure se stessi.
Spesso non si parla per timore delle reazioni. Eppure si ferisce di più con l'omissione, l'indifferenza: espressioni della forma del più terribile disprezzo.
Forse le passioni morali fuorviate sono migliori della confusa indifferenza.