Ci vuole altrettanta magnanimità per riconoscere un favore ricevuto che per renderlo.
La virtù cresce osando, tardando la paura.
Non puoi sfuggire al destino, puoi solo vincerlo.
Non dobbiamo possedere nulla che procuri un grande guadagno a chi voglia sottrarcelo.
Non abbiamo poco tempo, ma ne abbiamo perduto molto.
I vizi ti allettano con una ricompensa: al servizio della virtù devi vivere gratuitamente.
Fammi un favore, e siimene grato.
Grandi favori non rendono riconoscenti, bensì vendicativi; e se il piccolo beneficio non viene dimenticato, finisce per diventare un verme rodente.
Soltanto chi è in malafede o è stolto, crede che i favori siano gratuiti.
Le cose non la smettono più di lasciarti. Forse lo fanno perché sanno che devi procedere leggero, cercano di farti un favore.
Noi, quando chiediamo un favore, lo valutiamo moltissimo, quando poi lo abbiamo ottenuto, lo disprezziamo.
Ogni favore bisogna ricambiarlo con lo stesso spirito con cui è fatto, senza considerarne l'entità, ma la volontà che lo ha originato.
Nessuno scrive nel calendario i favori.