Nessuno scrive nel calendario i favori.
Se vuoi valutare te stesso, metti da parte il denaro, la casa, la tua posizione, esaminati all'interno.
L'applauso della folla è la prova dell'empietà di una causa.
Mi chiedi qual è stato il mio più grande progresso? Ho cominciato a essere amico di me stesso.
Gli antichi ci hanno insegnato a seguire la vita migliore e non la più piacevole, in modo che il piacere sia compagno e non guida di una buona e retta volontà.
Rifletti a lungo se è il caso di accogliere qualcuno come amico, ma, una volta deciso, accoglilo con tutto il cuore e parla con lui apertamente come con te stesso.
Fammi un favore, e siimene grato.
Ci vuole altrettanta magnanimità per riconoscere un favore ricevuto che per renderlo.
Ogni favore bisogna ricambiarlo con lo stesso spirito con cui è fatto, senza considerarne l'entità, ma la volontà che lo ha originato.
Noi, quando chiediamo un favore, lo valutiamo moltissimo, quando poi lo abbiamo ottenuto, lo disprezziamo.
Le cose non la smettono più di lasciarti. Forse lo fanno perché sanno che devi procedere leggero, cercano di farti un favore.
Soltanto chi è in malafede o è stolto, crede che i favori siano gratuiti.
Grandi favori non rendono riconoscenti, bensì vendicativi; e se il piccolo beneficio non viene dimenticato, finisce per diventare un verme rodente.