Per fare ciò che si vuole bisogna nascere re o stupidi.
I vizi: è più facile sradicarli che tenerli a freno.
Come si troverebbero bene certe persone se si staccassero da sé stesse! E invece si opprimono, si affliggono, si guastano, si spaventano, tutto da soli.
Bisogna vivere con questa convinzione: non sono nato per un solo cantuccio, la mia patria è il mondo intero.
I vizi di molta gente rimangono nascosti perché sono deboli; quando avranno forze sufficienti, la loro audacia sarà pari a quella dei vizi che la prosperità ha reso già manifesti.
Chi ti offende o è più potente o è più debole di te: se è più debole, risparmialo, se è più potente, risparmia te stesso.
Fai ogni cosa come se qualcuno ti guardasse.
Quando si tende a fare le cose che fanno tutti gli altri si diventa tutti gli altri.
Il fare è il miglior modo d'imparare.
Nulla è fatto finché vi rimane qualche cosa da fare.
È purtroppo vero, chi vuol figurare nel mondo, conviene che faccia quello che fanno gli altri.
Tutto ciò che facciamo, nell'arte o nella vita, è la brutta copia di quello che abbiamo pensato di fare.
Chi può fare e fa, non ha né tempo né voglia di troppo criticare ciò che fanno gli altri.
Fare, fare. Fare per fare, senza vedere neppure quello che fate, perché lo fate. E la giornata è passata.
Fate le cose nel modo più semplice possibile, ma senza semplificare.
Sapere che sarà pessima l'opera che mai si farà. Peggiore, tuttavia, sarà quella che non si farà mai.