Siamo tutti schiavi dello stesso destino; se uno nasce, deve morire.
Nessuno ha più gusto all'ingiuria di colui che è più vulnerabile ad essa, ma questo gusto è contagioso, e domani qualcun altro riderà di colui che oggi si prende gioco di me.
La calamità è l'opportunità della virtù.
Non è perché le cose sono difficili che non osiamo, ma è perché non osiamo che sono difficili.
Alla sapienza non si può nuocere, il tempo non la cancella, nessuna cosa la può sminuire.
Non si trova nessuno che voglia dividere il suo denaro: ma a quanti ciascuno distribuisce la sua vita! Sono stretti nel tenere la borsa; appena si tratta di perdere tempo, sono larghissimi in quella sola cosa in cui è virtù l'avarizia.
Ogni uomo ha un suo compito nella vita, e non è mai quello che egli avrebbe voluto scegliersi.
Nessuno può sottrarsi al proprio destino.
In nessun ambito della nostra vita il desiderio di un certo destino è più forte che nella sfera romantica.
Ciò che separa i vincitori dai perdenti è il modo in cui una persona reagisce ad ogni nuova svolta del destino.
Se c'è qualcosa di ancor più raccapricciante del destino, è l'uomo che lo sopporta senza alzare un dito.
I bianchi di solito cercano in tutti i modi di proteggersi dall'ignoto e dagli assalti del fato. L'indigeno, invece, considera il destino un amico, perché è nelle sue mani da sempre.
E chissà se alla fine il destino di Romeo non era quello di essere un cornuto!
Il destino è spesso una comoda giustificazione per illuderci che tutto quanto accade non dipende da noi, ma da una forza misteriosa capace di trasformare i sogni in realtà e le nostre azioni in un fallimento.
Non c'è destino che non si vinca con il disprezzo.
I migliori non possono eludere il loro destino: i buoni muoiono presto, e i cattivi muoiono tardi.