Non è magnanimo chi è generoso con la roba altrui.
Devi riflettere se la tua natura sia più adatta all'attività o a un ritiro dedito agli studi, e devi volgerti là dove ti condurranno le capacità del tuo ingegno.
Non c'è cosa tanto avversa in cui un animo giusto non sappia trovare qualche consolazione.
Chi aiuta gli altri aiuta se stesso.
Deve volere pochissimo chi può molto.
La morte ti viene incontro: la dovresti temere se potesse rimanere con te: ma necessariamente o non è ancora arrivata o passa oltre.
Nei migliori dei casi uno regala quello che gli piacerebbe per sé, ma di qualità lievemente inferiore.
Gli italiani, generosissimi in tutto, non sono generosi quando si tratta di pensare.
È più facile essere generosi che non rimpiangerlo.
L'uomo di sinistra si crede generoso perché le sue mete sono confuse.
Molti tra i vivi meritano la morte. E parecchi che sono morti avrebbero meritato la vita. Sei forse tu in grado di dargliela? E allora non essere troppo generoso nel distribuire la morte nei tuoi giudizi: sappi che nemmeno i più saggi possono vedere tutte le conseguenze.
La generosità spesso non è altro che la vanità del donare.
Ci sono assai meno ingrati di quanto si creda, perché ci sono assai meno generosi di quanto si pensi.
Vale la pena esser buoni e generosi. Non soltanto in Cielo uno si guadagna la ricompensa, ma anche qui sulla terra.
Sogliono essere odiatissimi i buoni e i generosi perché ordinariamente sono sinceri, e chiamano le cose coi loro nomi. Colpa non perdonata dal genere umano, il quale non odia mai tanto chi fa male, né il male stesso, quanto chi lo nomina.
Il fiore di papavero è generoso.