Non credere che si possa diventare felici procurando l'infelicità altrui.
Non è grande nessuno di quegli uomini che le ricchezze e gli onori mettono in una condizione privilegiata. E perché, allora, sembra grande? Perché lo misuri insieme al piedistallo.
Concedete al corpo solo quanto basta a mantenerlo in salute.
Fare naufragio, finire sotto una vettura sono casi rari, anche se gravi: mentre dall'uomo viene all'uomo un pericolo costante.
È grande chi sa essere povero nella ricchezza.
Che cosa servono a quel tizio ottant'anni trascorsi nell'inerzia? Costui non è vissuto, ma si è attardato nella vita, e non è morto tardi, ma lentamente.
Gli uomini non conoscono la propria felicità, ma quella degli altri non gli sfugge mai.
Le più felici delle persone, non necessariamente hanno il meglio di ogni cosa, soltanto traggono il meglio da ogni cosa che capita sul loro cammino.
Il massimo non esiste, esiste l'essenza di massimo cioè la felicità.
La felicità non è fare tutto ciò che si vuole, ma volere tutto ciò che si fa.
La felicità è una farfalla che ti si posa un attimo sulla testa e ti rende tanto più ridicolo quanto maggiore è la sua bellezza.
Un uomo felice è troppo soddisfatto del presente per pensare molto al futuro.
Se la felicità consistesse nella sensualità, le bestie sarebbero più felici dell'uomo, l'umana felicità invece ha sede nell'anima, non nel corpo.
Molti uomini vivono felici senza saperlo.
È con le occasioni mancate che a poco a poco noi ci costituiamo un patrimonio di felicità. Quando il desiderio è soddisfatto, non resta che morire.
La vera felicità costa poco. Se è cara non è di buona qualità.