La fraternità con i libri è forse la più alta forma di vita sociale.
Morte. La più implacabile delle malattie ereditarie.
Gli imbecilli intelligenti sono il cancro della società.
Prima regola per guadagnare: non comprare libri che insegnano a guadagnare.
La tristezza come inclinazione è un vizio. La tristezza bisogna meritarla.
In vecchiaia si pagano i debiti contratti in gioventù.
I libri aggiungono all'infelicità dell'uomo una profondità che scambiamo per consolazione.
I libri sono cose già pensate, già fatte, già dette, che tu devi elaborare, fare tue. Il tuo interlocutore di carta è sempre gentile, paziente, non ti lascia mai a metà strada. È una persona che ti chiede di ascoltarlo, con il quale puoi fare dei viaggi meravigliosi.
Si possono leggere libri scritti da persone la cui compagnia non ci riuscirebbe gradevole, e dunque un'elevata cultura spirituale ci induce a poco a poco a trovare il nostro godimento quasi esclusivamente nella lettura dei libri e non nella conversazione con le persone.
Il buon lettore fa il buon libro.
Il libro è l'oppio dell'Occidente.
Un libro non è soltanto, o non è sempre, un tempio delle idee o un'officina di musica e luce, è anche un luogo oscuro di sfoghi e di rimozioni, dove si combatte un duello senza pietà, con la sola scelta di guarire o morire.
Se vuoi che qualcuno legga un libro, digli che è sopravvalutato.
Si può essere colti sia avendo letto dieci libri che dieci volte lo stesso libro. Dovrebbero preoccuparsi solo coloro che di libri non ne leggono mai. Ma proprio per questa ragione essi sono gli unici che non avranno mai preoccupazioni di questo genere.
I libri brutti sono come le donne brutte: non ci si può mica cavarne fuori molto.
Ciò che è stato scritto senza passione, verrà letto senza piacere.