Della ricchezza gode soprattutto l'uomo che non ne sente affatto il bisogno.
Quando la si desidera, una cosa sembra straordinaria, ma dopo averla ottenuta nessuno è soddisfatto.
Fai ogni cosa come se qualcuno ti guardasse.
Moriamo peggiori di quando siamo nati. La colpa è nostra, non della natura.
Traversare gli oceani, cambiare città, a cosa serve? Se vuoi liberarti dai tuoi affanni non devi trasferirti altrove, ma diventare un altro.
Il cielo è minaccioso prima che si scateni la tempesta, gli edifici scricchiolano prima di crollare, un incendio lo preannuncia il fumo: il danno che proviene dall'uomo è improvviso e si mimetizza con più cura quanto più è vicino.
Il ricco e il mendico hanno questa prerogativa sugli altri figli degli uomini: possono soddisfare il loro gusto per i viaggi.
Se i ricchi non sono felici, vuol dire che nessuno può essere felice.
Per il ricco la parola di Dio giunge sempre importuna, perché esige tutto lo spazio, e questo è sbarrato dal possesso proprio.
Se non otterrò nulla dalla casa del ricco, mi daranno qualcosa alla casa del povero. Coloro che molto possiedono spesso sono avidi; quelli che hanno poco sono sempre pronti a spartirlo.
L'istruzione, come la ricchezza, può essere sorgente di bene e di male a seconda delle intenzioni colle quali s'adopra: consacrata al progresso di tutti, è mezzo di incivilimento e di libertà; rivolta all'utile proprio, diventa mezzo di tirannide e di corruttela.
Il ricco è un cattivo povero, uno straccione troppo puzzolente di cui le stelle hanno paura.
La spesa pubblica in deficit è semplicemente uno schema per la confisca della ricchezza. L'oro impedisce la strada a questo insidioso processo.
Di chi è meglio che sia piena la città: di ricchi, che coi loro mezzi aiutano sé e gli altri, o di poveri, che né a sé né agli altri sono di aiuto?
Ci sono cose più importanti del denaro. Se fossi stato motivato dal denaro, avrei venduto questi documenti a un alto numero di paesi ottenendo grande ricchezza.
A questo mondo non si diventa ricchi per quello che si guadagna, ma per quello a cui si rinuncia.