A volte, da noi dipende più la felicità altrui che la nostra.
La vita è la più monotona delle avventure: finisce sempre allo stesso modo.
Niente mi fa più ridere di chi vuol farmi ridere a qualunque costo.
Anni fa Umberto Eco si tagliò la barba per non farsi riconoscere. Poi, visto che nessuno lo riconosceva, se la fece ricrescere.
Nessuno, meglio dell'italiano, sa conciliare l'individualismo col conformismo.
Ci si finge modesti per farsi ancor più adulare.
La felicità è come una farfalla: se l'insegui non riesci mai a prenderla, ma se ti metti tranquillo può anche posarsi su di te.
La vita insegna che non si è felici se non a prezzo di qualche ignoranza.
La felicità è amore, nient'altro. Felice è chi sa amare.
Tutti vogliono vivere felici, ma quando si tratta di veder chiaro cos'è che rende felice la vita, sono avvolti dall'oscurità. Ed è così difficile raggiungere una vita felice che più la si ricerca con affanno più ci se ne allontana.
La felicità in assoluto non esiste, essa è solo una momentanea sospensione dell'affanno.
Nessuno può essere costretto dalla violenza o dalle leggi ad essere felice; per conseguire tale stato sono invece necessari un'amorevole e fraterna esortazione, una buona educazione e soprattutto un personale e libero giudizio.
Se la felicità fosse nei piaceri del corpo, diremmo felici i buoi, quando trovano veccie da mangiare.
Non sarai mai felice se continui a cercare in che cosa consista la felicità. Non vivrai mai se stai cercando il significato della vita.
La felicità spesso si insinua attraverso una porta che non sapevate di aver lasciato aperta.
Il tempo umano non ruota in cerchio ma avanza veloce in linea retta. E' per questo che l'uomo non può essere felice, perché la felicità è desiderio di ripetizione.