La superstizione è, in fondo, la più tangibile delle fedi.
L'adulterio è organizzazione, la scappatella occasione.
Con la ricchezza, diceva Orazio, crescono le preoccupazioni. Con la povertà, non diminuiscono.
Da come una donna si veste indoviniamo la sua disponibilità a spogliarsi.
L'italiano non s'organizza: s'arrangia.
Se una donna vi dà più di quel che le chiedete, prima o poi vi chiederà più di quel che sarete disposti a darle.
La superstizione porta sfortuna.
Verrà il tempo nel quale si adempirà la profezia di Lichtenberg, nel quale la fede in un Dio razionalistico verrà considerata superstizione, proprio come ora è già considerata superstizione la fede in un Dio di carne, miracoloso, cioè nel Dio cristiano.
Nessuno è più superstizioso degli scettici.
Certamente felice sarebbe la nostra età, se potessimo vedere la religione stessa libera anche da ogni superstizione.
Non mi va di parlare del futuro, sono scaramantica, tremendamente superstiziosa. Ma vi assicuro che ho dei piani superprecisi.
Non bisogna essere superstiziosi. Oltre tutto porta male.
Quando cala la fede aumenta la superstizione.
L'ingegno può coesistere con le superstizioni più grossolane.
La superstizione assorbe quasi sempre le attenzioni, l'ammirazione e le finanze dei popoli. Essi hanno una religione molto costosa; ma non hanno denaro, né istruzione, né virtù, né felicità.