Quando cala la fede aumenta la superstizione.
Dobbiamo solo avere paura di non essere in grazia di Dio, che significa confessarsi, partecipare alla Santa Messa, ricevere la comunione, e in più fare l'adorazione eucaristica e pregare, specialmente con i salmi e il rosario.
Quando ero ragazzino il mio vecchio parroco mi insegnava che i sacramenti sono otto: l'ottavo è l'ignoranza.
Stiamo vivendo un'epoca tremenda, in cui pare che abbia trionfato l'ateismo, ossia il demonio.
La violenza dei padri sui figli è uno dei canali privilegiati per la discesa di Satana nel mondo.
Se non si crede alla vita eterna non si comprende nulla di questa vita terrena.
La superstizione è, in fondo, la più tangibile delle fedi.
E' dunque il timore la causa che genera, mantiene ed alimenta la superstizione.
La superstizione è sostenuta esclusivamente dalla speranza, dall'Odio, dall'ira e dall'inganno, dato che essa trae la sua origine non dalla ragione, ma dalla sola sensibilità e per di più da una appassionata sensibilità.
La superstizione aiuta a vivere più di quanto la religione aiuti a morire.
La superstizione reca in sé qualche immagine della pusillanimità.
La superstizione assorbe quasi sempre le attenzioni, l'ammirazione e le finanze dei popoli. Essi hanno una religione molto costosa; ma non hanno denaro, né istruzione, né virtù, né felicità.
È superstizioso riporre le proprie speranze nelle formalità, ma arrogante rifiutare di sottomettervisi.
La superstizione sta alla religione come l'astrologia all'astronomia, la figlia folle di una madre molto saggia.
La sicurezza è perlopiù una superstizione. Non esiste in natura, né i cuccioli di uomo riescono a provarla. Evitare il pericolo non è più sicuro, sul lungo periodo, che esservi esposti apertamente.
La cosa più veloce fu però sempre una sola: il fulmine. Il timore superstizioso del fulmine, dal quale non c'è difesa, è ampiamente diffuso.