Non bisogna essere superstiziosi. Oltre tutto porta male.
Pare che in Italia, solo nell'ultimo secolo, ci siano state ben quattrocento Madonne piangenti e non una, dico una, che sorride.
Come si fa a credere che Dio esiste? E come si fa a credere che non esiste? Sia il credente che il non credente sono due presuntuosi. Non a caso presumono.
Oggi il settanta per cento dell'umanità muore ancora di fame, e il trenta per cento fa la dieta.
La fretta, nenné, fa più danni della grandine!
Alcuni temono che la felicità sia un bene molto lontano, quasi irraggiungibile, motivo per cui corrono a più non posso nella speranza di avvicinarla, senza mai rendersi conto che più corrono e più se ne allontanano.
Le superstizioni sono la vera religione del popolo, mica il cattolicesimo o l'islamismo!
La superstizione è la religione degli spiriti deboli.
Verrà il tempo nel quale si adempirà la profezia di Lichtenberg, nel quale la fede in un Dio razionalistico verrà considerata superstizione, proprio come ora è già considerata superstizione la fede in un Dio di carne, miracoloso, cioè nel Dio cristiano.
Certamente felice sarebbe la nostra età, se potessimo vedere la religione stessa libera anche da ogni superstizione.
E' dunque il timore la causa che genera, mantiene ed alimenta la superstizione.
La superstizione assorbe quasi sempre le attenzioni, l'ammirazione e le finanze dei popoli. Essi hanno una religione molto costosa; ma non hanno denaro, né istruzione, né virtù, né felicità.
La superstizione porta sfortuna.
La sicurezza è perlopiù una superstizione. Non esiste in natura, né i cuccioli di uomo riescono a provarla. Evitare il pericolo non è più sicuro, sul lungo periodo, che esservi esposti apertamente.
La superstizione è sostenuta esclusivamente dalla speranza, dall'Odio, dall'ira e dall'inganno, dato che essa trae la sua origine non dalla ragione, ma dalla sola sensibilità e per di più da una appassionata sensibilità.
La superstizione fa più ingiuria a Dio dell'ateismo.