Il progressista guarda sempre avanti. Anche se non vede niente.
Chi dice che l'inferno è nell'aldilà conosce male l'aldiquà.
La solitudine o ci fa ritrovare o ci fa perdere noi stessi.
La seduzione: lo sforzo che l'uomo fa per ottenere da una donna ciò che lei ha già deciso di concedergli.
Ci sono donne che negano le loro infedeltà così bene che meriterebbero di essere credute.
L'ironia è un tic dello spirito.
Ecco il mio motto: progresso costante. Se Dio avesse voluto che l'uomo indietreggiasse, gli avrebbe messo un occhio dietro la testa. Noi guardiamo sempre dalla parte dell'aurora, del bocciolo, della nascita.
Il progresso umano ha liberato il pensiero, ma allo stesso tempo ha incrementato l'angoscia di questo pensiero che si ritrova solo con se stesso, solo e libero. Da qui il malessere, mal di vivere che un tempo solo le menti eccezionali conoscevano, e che oggi coinvolge intere folle.
L'obiettivo sottinteso del "progresso" è, non esattamente, forse, il cervello sotto spirito, ma comunque un orribile abisso subumano di mollezza e inettitudine.
Nel passato gli uomini subivano la tortura della ruota, adesso subiscono quello della stampa. Questo si chiama progresso.
Progresso significa che per tutto occorre sempre meno tempo e sempre più denaro.
Il progresso ha i suoi svantaggi; di tanto in tanto esplode.
Non vi è miglior prova del progresso della civiltà che quella del progresso della cooperazione.
Un altro fatto che attesta grandemente il progresso umano della nostra età è l'avvicinamento dell'aristocrazia al popolo.
Il progresso è la realizzazione dell'utopia.