Il denaro è una maledizione quando non se ne ha abbastanza.
Niente mi fa perdere la pazienza più di chi ne ha troppa.
All'uomo di potere la donna perdona anche l'impotenza.
Spesso si mente per calcolo, ma non meno spesso, per calcolo, si dice la verità.
Le virtù ci rendono migliori; i vizi, soddisfatti.
L'avaro spende lo stretto necessario: il prodigo, tutto il superfluo.
Il denaro, come oggetto simbolico di potere, riporta al mondo della criminalità, al coltello od alla pistola tenuti sempre, come il portafoglio, in una tasca della giacca.
L'ideale, per disponibilità di denaro, è di averne come nelle ricette mediche: q.b. (quanto basta).
Quando un uomo afferma che col denaro si può ottenere tutto, puoi esser certo che non ne ha mai avuto.
Il denaro parla in un linguaggio che tutte le nazioni comprendono.
La democrazia dà poco ai governanti e molto ai governati. Il contrario avviene nelle aristocrazie, in cui il denaro dello stato va soprattutto a profitto della classe dirigente.
Se volete sapere che cosa Dio pensi dei soldi basta che guardiate a chi li dà.
Non chiedere né dar danaro in prestito: col prestito si perde, molto spesso, il danaro e l'amico, e il fare debiti ottunde il senso della parsimonia.
Nessuno può servire due padroni: perché, o amerà l'uno e odierà l'altro; oppure preferirà il primo e disprezzerà il secondo. Non potete servire Dio e i soldi.
Si ha l'età dei propri soldi.
Per disprezzare il denaro bisogna appunto averne, e molto.