Il progresso sarebbe meraviglioso, se solo volesse fermarsi.
Non aveva ancora acquistato la capacità di mettersi giú a morire ogni sera senza darsene pensiero.
Già da tempo possedere una doppia personalità spirituale non è più un trucco di cui solo i matti sono capaci [...] era quasi un merito che Arnheim non fosse mai del tutto onestamente convinto di quel che diceva.
Non esiste altro esempio di destino inesorabile pari a quello di un giovane d'ingegno che si raggrinza a vecchietto mediocre; senza colpi della sorte, solo per il rattrappimento a cui era già predestinato!
Non esiste una sola idea importante di cui la stupidità non abbia saputo servirsi, essa è pronta e versatile e può indossare tutti i vestiti della verità. La verità invece ha un abito solo e una sola strada, ed è sempre in svantaggio.
Un uomo non arriva mai così lontano come quando non sa dove sta andando.
La TV ha fatto sembrare inutile andare a teatro, la fotografia ha praticamente ucciso la pittura, ma i graffiti sono rimasti gloriosamente incontaminati dal progresso.
Non vi è miglior prova del progresso della civiltà che quella del progresso della cooperazione.
Invece di grandi aspettative di sogni d'oro, il "progresso" evoca un'insonnia piena di incubi di "essere lasciati indietro", di perdere il treno, o di cadere dal finestrino di un veicolo che accelera in fretta.
L'obiettivo sottinteso del "progresso" è, non esattamente, forse, il cervello sotto spirito, ma comunque un orribile abisso subumano di mollezza e inettitudine.
Il malcontento è il primo passo verso il progresso.
E che? L'umanità istupidisce per favorire il progresso meccanico e noi non dovremmo almeno trarne vantaggio? Dovremmo dialogare con la stupidità, quando è possibile sfuggirle con un'automobile?
Il progresso è impossibile senza cambiamento e chi non può cambiare idea non può cambiare nulla.
Il progresso non è altro che brancolare da un errore all'altro.
Gran parte del progresso sta nella volontà di progredire.
Tutti i progressi della civiltà sono regressi dell'individuo.