Il progresso, la più ingegnosa e più crudele tortura dell'umanità.
Ciò che è creato dallo spirito ha più vita della materia.
Ogni amore fa sempre una brutta fine, tanto più brutta quanto più divino, più alato era il suo principio.
Non c'è scusa all'essere cattivi, ma v'è un certo merito nel sapersi tali; fare il male per stupidità è il più irrimediabile dei vizi.
Quest'orrore della solitudine, questo bisogno di dimenticare il proprio io nella carne esteriore, l'uomo lo chiama nobilmente bisogno d'amare.
Non si è morti fin quando si desidera sedurre ed essere sedotti.
Tutto ciò che ha valore nella società umana dipende dalle opportunità di progredire che vengono accordate ad ogni individuo.
Il progresso umano ha liberato il pensiero, ma allo stesso tempo ha incrementato l'angoscia di questo pensiero che si ritrova solo con se stesso, solo e libero. Da qui il malessere, mal di vivere che un tempo solo le menti eccezionali conoscevano, e che oggi coinvolge intere folle.
L'obiettivo sottinteso del "progresso" è, non esattamente, forse, il cervello sotto spirito, ma comunque un orribile abisso subumano di mollezza e inettitudine.
Ogni progresso della civiltà è stato denunciato come innaturale quando era ancora recente.
Ogni progresso è basato sull'universale desiderio, innato in ogni organismo, di vivere meglio di quanto consentano le sue entrate.
Il malcontento è il primo passo verso il progresso.
Il progresso non è altro che brancolare da un errore all'altro.
Il progresso è innegabile. Ora anche gli ignoranti sono laureati.
Credere al progresso non significa credere che un progresso ci sia già stato.
Il progresso è impossibile senza cambiamento e chi non può cambiare idea non può cambiare nulla.