Ho un incontro di lotta libera con il gemello cattivo di Babbo Natale.
La figlia della saggezza da sola camminerà, il marchio di Atena su Roma brucerà.
Andrai a occidente e affronterai il dio che ha voltato le spalle.
Gli eroi, d'altro canto, hanno certi privilegi. Possono andare ovunque, sfidare chiunque, purché abbiano il coraggio e la forza di farlo.
Le sue uniche risorse erano una vecchia dea piagnucolosa imprigionata in una gabbia, una quasi-fidanzata armata di pugnale, e Leo, che evidentemente pensava di poter sconfiggere gli eserciti dell'oscurità a colpi di mentine.
Non v'è più bellezza, se non nella lotta.
La principale strategia di qualsiasi lotta per il potere consiste nello strutturare la posizione della controparte e “destrutturare” – ovvero deregolamentare – la propria.
La libertà viene come un dono, ma si conserva mediante la lotta.
È divertente combattere, ti dà qualcosa da fare, mitiga la noia.
La felicità è come quei palazzi delle isole incantate alle cui porte stanno a difesa i draghi: bisogna combattere per conquistarli.
L'Italia è un così felice paese che quando si cominciano a combattere le mafie vernacole vuol dire che già se ne è stabilita una in lingua.
Chi sa combattere è degno di libertà.
La vita è una lotta dalla quale non possiamo ritrarci.
Attaccare o fuggire fanno parte dello scontro. Quello che non appartiene alla lotta è restare paralizzati dalla paura.
Nella lotta alle idee muoiono gli uomini.